Gli scacchi sono un gioco di antichissime origini, capace di affascinare intere generazioni. Sia in Italia che all’estero sono tantissimi gli appassionati di questo gioco che sembra non conoscere crisi. Proprio per questo, sul web si stanno moltiplicando i siti di scommesse sportive online che offrono l’opportunità di giocare e di puntare sugli scacchi. Per aiutarti a scegliere il sito giusto, il nostro team di esperti ha selezionato per te i migliori siti di scacchi del 2024 in Italia.
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Come accennato precedentemente, sul web esistono centinaia di siti di scommesse sportive sugli scacchi ed orientarsi, spesso, non è facile.
Per guidarti nella scelta del sito giusto, i nostri esperti hanno valutato e recensito tutti i principali portali di betting presenti online e hanno selezionato per te solo i migliori siti di scommesse sportive dove potrai giocare a scacchi in piena sicurezza.
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Tutti coloro che desiderano scommettere sugli scacchi, hanno a disposizione numerosi tornei e competizioni, sia italiane che internazionali. A livello mondiale, l’organismo che si occupa dell’organizzazione delle diverse gare è la FIDE, la Fédération Internationale des Échecs, ossia, tradotto in italiano, la Federazione Internazionale degli Scacchi. La FIDE coordina a livello internazionale le diverse federazioni nazionali ed organizza alcune delle competizioni e dei campionati più importanti come:
Le tipologie di scommesse sugli scacchi più diffuse sono proprio quelle che riguardano queste competizioni. Puoi puntare sul vincente delle singole partite di ciascun torneo, oppure puoi piazzare delle scommesse a lungo termine sul vincente di ciascuna competizione o sul piazzamento finale di un giocatore.
Altra tipologia di scommessa molto diffusa consiste nel puntare sulla nazionalità e sul paese di origine del vincente. Nel caso delle olimpiadi, ovviamente, si dovrà indicare la nazione di appartenenza del team arrivato primo.
Oltre alle scommesse relative a queste gare internazionali, puoi scommettere anche sul vincente delle partite di qualificazione italiane o sui diversi campionati regionali. Anche in questo caso, puoi optare per scommesse secche sul vincente di ciascun confronto o effettuare una scommessa a lungo termine individuando lo scacchista che vincerà il torneo o la posizione in cui si piazzerà un certo giocatore.
I bookmaker più specializzati offrono, inoltre, la possibilità di piazzare anche altre tipologie di scommesse come, ad esempio, le under/over sulla durata di una partita o sullo scarto di punti tra i due contendenti.
In sintesi, le tipologie di scommesse sugli scacchi più diffuse sono:
Per piazzare al meglio le tue puntate, puoi consultare la nostra classifica dei siti di scommesse sportive con bonus migliori del momento.
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Come abbiamo illustrato nelle precedenti sezioni di questa nostra guida alle scommesse sugli scacchi, i tornei e le competizioni scacchiste su cui puoi scommettere sono davvero tante. Rispetto agli altri sport, tuttavia, le scommesse sugli scacchi richiedono una preparazione molto più specifica: è importante conoscere i diversi giocatori che, al contrario degli sportivi più famosi come calciatori, motociclisti, automobilisti o i tennisti, spesso non sono molto popolari.
È fondamentale, inoltre, conoscere bene sia la strategia che la tecnica di gioco: ciò è indispensabile per piazzare scommesse come le under/over o le scommesse a lungo termine. Le scommesse sugli scacchi sono ideali, quindi, per chi ha già una buona dimestichezza con questo gioco e sono perfette per chi è appassionato di giochi di logica e di strategia.
Le scommesse sugli scacchi, inoltre, sono molto amate anche dal pubblico femminile e dai target più adulti. Infine, grazie a questo tipo di puntate, potrai affinare molto il tuo intuito e potrai sviluppare al meglio la componente logica e razionale che ti servirà tantissimo anche per tutte le altre tipologie di scommesse sportive.
Sono pochi i giochi che, al pari degli scacchi, possono vantare origini cosi antiche. Nato in India e diffusosi progressivamente in tutta Europa, gli scacchi sono stata la grande passione dei nobili del Seicento e del Settecento e, ancora oggi, sono considerati un gioco molto raffinato, strategico e estremamente intelligente.
Lo sviluppo tecnologico ha determinato la possibilità di giocare a scacchi anche tramite PC o supporto mobile e ciò ha portato ad un incremento di siti di scommesse che offrono la possibilità di giocare e di scommettere sulle partite di scacchi.
Per aiutarti a scegliere il sito di betting giusto dove puntare i tuoi soldi senza correre rischi, il nostro team di esperti ha stilato una classifica dei migliori siti di scommesse sugli scacchi dell’anno.
Le scommesse sugli scacchi richiedono una preparazione molto più specifica, perciò sono ideali per chi ha già una buona dimestichezza con il gioco o per chi è appassionato di giochi di logica e strategia
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Secondo molti studiosi, gli scacchi deriverebbero da un gioco diffuso in India nel VI secolo. A seguito dell’influenza e della conquista greco-ellenistica prima e di quella araba poi, il gioco cominciò a diffondersi anche in altre parti della Persia, dell’Asia, della Magna Grecia e dell’Europa sino ad arrivare in Spagna e in Russia. Proprio in Spagna, nel XIII secolo, venne redatto il “Libro de Ios juegos”, uno dei primi testi sugli scacchi. Molto amati dai nobili, dalle corti e dagli intellettuali di tutta Europa, gli scacchi vennero presto denominati il "gioco dei re": tantissimi erano, infatti, i sovrani che si dilettavano con questo gioco, da Ivan il Terribile Zar di Russia ai Re di Spagna Filippo II e Alfonso II, dai sovrani inglesi Enrico I, Enrico II, Giovanni I e Riccardo I d’Inghilterra, alla Regina Isabella.
Fu proprio il re di Castiglia Alfonso X che nel 1283 scrisse il “Libro del Acedrex” in cui venivano fissate nuove regole per velocizzare il gioco. Ma l’influenza dei nobili spagnoli non finisci qui: sembra infatti che nel XV secolo, per rendere omaggio a Isabella di Castiglia, venne rivisto il ruolo della Regina che, da quel momento, divenne il pezzo più importante. Tra il Cinquecento ed il Settecento si moltiplicarono i trattati, le riviste e i manuali sugli scacchi mentre, verso il XIX secolo, cominciarono a nascere i primi club e le prime associazioni londinesi e parigine di scacchisti. Il primo manuale completo sulla teoria degli scacchi venne pubblicato nel 1843 da Von Der Lasa, mentre nel 1851 si tenne a Londra il primo torneo internazionale di scacchi organizzato da Howard Staunton considerato uno dei padri fondatori e uno dei più influenti personaggi del mondo degli scacchi. La stessa codifica dei pezzi si deve a lui. Altri personaggi importanti nella storia degli scacchi furono Steinitz, il primo che adottò un approccio matematico-scientifico ed il primo che nel 1886, dopo una partita con il tedesco Johannes Zukertot, si autoproclamò campione del mondo.
Nel 1894 Steinitz venne battuto da Emanuel Lasker, un giovane matematico tedesco che detiene il record di vittorie, essendo diventato campione del mondo di scacchi per ventisei volte. Nessun giocatore è riuscito ancora a eguagliare questo record.
Dopo un periodo compreso tra il 1993 ed il 2006 in cui si ebbe una divisione tra due correnti scacchiste che determinarono la nascita di due campionati mondiali alternativi, nel 2006 si assistette alla riunificazione con l’ufficializzazione del solo campionato del mondo organizzato dalla FIDE.
Il gioco degli scacchi si basa sull’uso di una tavola quadrata, detta “scacchiera” divisa in 64 caselle, dette “case”, di colore alternato chiaro e scuro. In genere, il colore più utilizzato è il bianco ed il nero ma molto dipende anche dal materiale con cui è costruita. In commercio, infatti, esistono scacchiere di legno, metallo, ceramica, marmo, vetro, cuoio, plastica e perfino avorio o metalli preziosi come oro e argento.
Le caselle sono suddivise in 8 colonne verticali e 8 righe orizzontali, dette “traverse”. Le colonne sono contraddistinte dalle lettere dell’alfabeto, dalla “A” alla “H”. Le traverse, invece, sono numerate in maniera ordinata da 1 a 8. Nei tornei internazionali e nelle competizioni ufficiali, ciascuna casa deve avere una forma quadrata con il lato compreso tra i 54,5 e i 56 mm.
Anche la dimensione del tavolo da gioco su cui è posta la scacchiera deve avere delle precise dimensioni standard: la lunghezza minima deve essere pari al doppio di quella della scacchiera mentre, la sua larghezza, deve superare la scacchiera di 15-20 cm. Ciò consente allo scacchista di effettuare i diversi movimenti dei pezzi in maniera più agevole e confortevole.
Sempre nelle competizioni ufficiali, le scacchiere devono essere fatte di plastica, legno o materiali simili. Sono escluse, dunque, le scacchiere artistiche forgiate con altre tipologie di materiale. A partire dagli anni 2000, inoltre, la FIDE ha introdotto anche la possibilità di gioco tramite una scacchiera elettronica collegata, eventualmente, a maxi schermi che proiettano le mosse dei giocatori.
A livello amatoriale, invece, si può optare per scacchiere di tutti i tipi, incluse quelle da viaggio che presentano dimensioni molto ridotte e sono fatte di materiali molto leggeri in modo da essere facilmente riposte in valigia.
La scacchiera, oltre che per il gioco degli scacchi, può essere utilizzata anche per la dama.
In una partita di scacchi ogni giocatore ha a disposizione 16 pezzi, divisi per tipologia, ruolo e possibilità di mosse. I pezzi sono di colore chiaro e scuro e vengono convenzionalmente denominati “Bianchi” e “Neri”.
Nei tornei internazionali, i pezzi chiari devono avere un colore bianco, crema o tonalità intermedie mentre, i pezzi scuri, possono essere colorati di nero, marrone o con tonalità intermedie.
Sempre a livello ufficiale, è vietato l’uso di finiture lucide che disturbino la vista. Anche la forma dei singoli pezzi deve essere molto precisa e deve rispettare specifiche dimensioni. Inoltre, tutti i pezzi devono essere ben distinguibili.
Ad inizio partita ciascun giocatore ha in dotazione sedici pezzi di scacchi che comprendono:
Il Re, la Regina, le Torri, gli Alfieri e i Cavalli dei due giocatori vanno posizionati, rispettivamente, nella prima e nell'ottava traversa. I pedoni, invece, vanno collocati nelle case della seconda e settima traversa.
Eccezion fatta per i pedoni, l’ordine di collocamento degli altri pezzi deve rispettare precise posizioni e deve essere simmetrico: ai due angoli esterni vanno collocate le Torri, seguite da Cavalli e Alfieri. Al centro va posta la Regina/ Donna affiancata dal Re. Torri e Regina sono pezzi detti “pesanti” perché sono in grado, da soli, di fare scacco matto al Re. Alfieri e Cavalli, invece, vengono detti “pezzi leggeri”.
Il primo a muovere i pezzi sulla scacchiera è, convenzionalmente, il Bianco. I pezzi possono muoversi solamente secondo precisi movimenti e nessun pezzo può occupare una casa dove si trova già un pezzo dello stesso colore ma può occupare una posizione tenuta dai pezzi dello schieramento opposto. In questo caso, il pezzo avversario viene “catturato” e viene eliminato dalla scacchiera.
Vediamo come possono muoversi i pezzi sulla scacchiera:
Un discorso a parte meritano, invece, i pedoni. Vediamo le principali regole di movimento di questi pezzi:
Come è facile intuire, per sfruttare al meglio i movimenti dei singoli pezzi, è necessario avere un’ottima conoscenza tecnica e tattica del gioco.
Nel gioco degli scacchi, le strategie effettuate dai due contendenti attengono alla pianificazione delle azioni di gioco e delle mosse a medio e lungo termine. L’obiettivo della pianificazione è quello di gestire al meglio la partita e di arrivare, il prima possibile, a fare scacco matto al Re avversario.
In fase strategica vanno considerati diversi fattori, quali ad esempio:
Ovviamente, la valutazione e la gestione tattica e strategica di ogni partita è differente e ogni giocatore ha la sua visione di gioco. Da un punto di vista teorico generale, tuttavia, possiamo distinguere le fasi strategiche in tre momenti:
Nella fase di apertura, le strategie adottate dai giocatori hanno l’obiettivo principale di raggiungere un corretto sviluppo dei pezzi sulla scacchiera in modo da posizionarli per sfruttare al meglio il loro potere di movimento. In questa fase, ciascun giocatore cerca di conquistare il centro, aprendo il campo ai movimenti dei pezzi più agili come Cavalli e Alfieri. Sempre in questa fase iniziale, è bene muovere correttamente i pedoni, evitando di creare falle e zone di attacco che potrebbero minacciare il Re. Terminata la fase di apertura si passa al cosiddetto “mediogioco”.
Questa fase, strategicamente molto delicata, coincide con il cuore della partita e può essere più o meno aggressiva. Tutto dipende dalle scelte, dallo stile e dalle caratteristiche tattiche di ogni giocatore. In questa fase è importante studiare le azioni che possano permettere di catturare quanti più pezzi avversari possibile, in modo da indebolire l’altro giocatore.
Quando i pezzi sulla scacchiera si stanno per esaurire si entra nell’ultima fase, quella del finale che è, ovviamente, cruciale per l’esito del gioco. In questa fase, se si è in vantaggio, è importante non commettere errori che possono portare l’avversario ad ottenere una patta.
Nella maggior parte delle partite, sia a livello amatoriale che professionistico, il gioco si disputa a tempo, usando un orologio con due pulsanti e due display: ogni giocatore, terminata la sua mossa, ferma il suo orologio e aziona quello dell'avversario. L'orologio presenta una piccola lancetta detta "bandierina” che comincia a sollevarsi quando rimangono cinque minuti e si abbassa di colpo quando il tempo è scaduto.
Se hai qualche ulteriore domanda sul mondo delle scommesse sugli scacchi, puoi consultare le nostre FAQ qui di seguito: